Biblioteca (lettura pubblicata dalla BBT the bhaktivedanta book trust international)



Ritorno a Krishna

La rivista del movimento Hare Krishna

volume 7 n. 2

marzo-aprile 1995

Dio è luce. L'illusione è tenebre. Dove c'è Dio non c'è illusione.















Sua Divina Grazia

A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

Fondatore-acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna

Srila Prabhupada è arrivato dall'India in Occidente nel 1965, a sessantanove anni, per soddisfare la richiesta del suo maestro spirituale: insegnare la Coscienza di Krsna.
In dodici anni ha pubblicato più di settanta volumi di traduzioni e commenti degli antichi testi vedici, ora distribuiti in tutto il mondo in circa quattrocento milioni di copie.
Viaggiando in Europa, America, Asia, Australia e Africa, Srila Prabhupada ha aperto in tutto il mondo asrama, scuole, templi, centri culturali e comunità agricole.
Ha lasciato questo mondo nel 1977 a Vrndavana, in India, il luogo più caro a Krsna.
I suoi discepoli continuano il Movimento a cui egli ha dato vita.










La Rivista del Movimento Hare Krishna

RITORNO
A KRISHNA

FONDATA NEL 1944

FONDATORE (sotto la direzione di
Sua Divina Grazia Sri Srimad
Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada)
Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

DIRETTORE RESPONSABILE:
A. D'Ambrosio  Ali Krsna devi dasi

REDAZIONE:
Virabhadra dasa, Sitarani devi dasi

AMMINISTRAZIONE:
Nimai Pandita dasa

ABBONAMENTI E INFORMAZIONI:
Dananistha devi dasi
Per informazioni sugli abbonamenti contattate la B.B.T. Italia - Ufficio Abbonamenti  Strada Bonazza 12  50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI)  Tel. (055)8076414 - Fax (055)8076630

PRONUNCIA. La traslitterazione dei termini sanscriti contenuti in questa rivista è stata eseguita secondo il metodo adottato internazionalmente: a si pronuncia a chiusa; a si pronuncia a lunga e aperta; i si pronuncia i lunga; u si pronuncia u lunga; c è sempre dolce; j si pronuncia g dolce; r si pronuncia ri; s si pronuncia sc come in scena; altrettanto s ma più sibilante; h è sempre aspirata. Krsna si pronuncia Krishna (sh è sc dolce); Caitanya si pronuncia "Ciaitanya".

NOMI SPIRITUALI. I membri dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krshna ricevono uno dei nomi di Krsna o di un Suo grande devoto seguito da suffisso dasa al maschile e dasi al femminile che significa servitore o servitrice. Per esempio, il nome Krsna dasa significa servitore di Krsna.

© Bhaktivedanta Book Trust  Tutti i diritti riservati

RITORNO A KRISHNA  Pubblicazione registrata presso il tribunale di Milano n° 199 del 13/03/89

Vol. 7 N. 2 - marzo-aprile 1995

Fotolito: Fotolitografie Fiorentine Dicomano FI

Stampa: Zincografica Fiorentina Pontassieve FI










EDITORIALE
di Virabhadra dasa

IL FRUTTO MATURO DELL'ALBERO
DEI VEDA
Una lezione di Srila Prabhupada

SRIMAD BHAGAVATAM

La Creazione: Primo Canto, Capitolo 8


METEMPSICOSI:
I Princìpi della reincarnazione

I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA
Oriente e Occidente

ALIMENTAZIONE VEGETARIANA
Vegetariani? Sì, e perché!

UN GIOIELLO PREZIOSO
di Jagadisa dasa Gosvami

SCIENZA E SCIENZA
Ateismo e Religiosità

IL MAHABHARATA
La quarta puntata del Grande Poema

LA FESTA DELLA DOMENICA















L'Editoriale

Ritorno a Krishna.

Quello di questa rivista è senza dubbio un titolo singolare, speciale, e forse per qualcuno di voi abbastanza esoterico e di difficile comprensione.
D'altra parte l'obiettivo di questa rivista è quello di comunicare all'uomo in senso generale, senza alcuna distinzione etnica o culturale, i valori e gli insegnamenti della Cultura dei Veda così come è stata introdotta nei Paesi Occidentali da A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.
Tuttavia in alcuni passi può risultare un po' difficile comprendere la terminologia e i significati che sono dietro alle parole usate a questo scopo, e questa è la preoccupazione del nostro impegno editoriale.
Per questa ragione la rivista "Ritorno a Krsna" si propone effettivamente di comunicarvi la nostra esperienza e cultura in una maniera che risulti chiara, per poter in questo modo contribuire alla vita di tutti voi fornendo utili e profondi consigli provenienti dai Veda, un enorme patrimonio bibliografico considerato uno dei grandi tesori culturali e spirituali dell'uomo.
I temi che vengono trattati nella rivista come la crescita spirituale, l'alimentazione vegetariana, la reincarnazione ecc. sono tutti intesi per essere applicati nella quotidianità di ognuno di noi sia in forma pratica - come l'alimentazione - sia concettuale, come il principio della legge di azione e reazione (chiamata legge del karma), lo sviluppo delle qualità più nobili dell'uomo e la diffusione dei codici della vita spirituale.
La volontà di comunicare a voi questi valori principalmente scaturisce dal forte desiderio del Fondatore del Movimento Hare Krsna, Srila Prabhupada che durante il suo operato nei paesi occidentali ha infuso nelle persone con le quali è venuto in contatto una forte volontà di trasformazione spirituale personale, e conseguentemente a questo, di trasformazione dell'ambiente circostante.
Ci auspichiamo che in qualche misura questo sia anche l'effetto che "Ritorno a Krsna" avrà su di voi, e se ci saranno dei benefici da questo dovremo riconoscerne e attribuirne i meriti a Srila Prabhupada, che ha saputo comunicare l'essenza di questa esperienza spirituale.
Hare Krsna!
Virabhadra dasa















IL FRUTTO MATURO
DELL'ALBERO DEI VEDA

L'autore dei testi Vedici ci esorta ad assaggiare il miglior
frutto dell'albero della conoscenza Vedica.

Traduzione di una conferenza tenuta a Londra il 19 agosto 1971
da Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
FondatoreAcarya della Società Internazionale per la Coscienza di Krsna



nigamakalpataror galitam phalam
sukamukhad
amrtadrava samyutam
pibata bhagavatam rasam alayam
muhur aho rasika bhuvi bhavukah

O uomini d'intelligenza, gustate lo SrimadBhagavatam, il frutto maturo dell'albero dei desideri della letteratura vedica. Questo tenero frutto dal sapore di nettare ha toccato le labbra di Sri Sukadeva Gosvami, e ha preso così un gusto ancora più soave, perfino per la anime liberate. (SrimadBhagavatam 1.1.3).

Lo SrimadBhagavatam è il frutto maturo della letteratura vedica. La letteratura vedica è paragonata a un albero dei desideri: kalpa taru. Kalpa significa desiderio, e taru significa albero. Nel mondo materiale non ci sono kalpa taru; il kalpa taru si trova nel mondo spirituale. Qui, nel mondo materiale, da un albero di mango è possibile ottenere solo manghi, non altra frutta. Ma dal kalpa taru è possibile avere ogni tipo di frutta. Ed il kalpa taru si trova sul pianeta di Krsna.
La Brahmasamhita ci dice che il pianeta di Krsna è fatto di pietre filosofali. Se si tocca il ferro con questa pietra, il ferro diventa oro. Nel mondo spirituale ci sono anche case, alberi, mucche, e Krsna è lì con i Suoi compagni. Tutto questo è descritto nella Brahmasamhita.
Non pensate che ci siamo immaginati qualcosa di artistico e abbiamo creato Krsna. No! Krsna e il Suo pianeta sono sostenuti in pieno dai testi vedici, specialmente la Brahmasamhita. La Brahma
samhita descrive chiaramente il luogo originale di Krsna. Anche il mondo in cui noi viviamo è il luogo di Krsna, ma poiché noi abbiamo dimenticato Krsna, accettiamo questo posto come materiale.
Proprio come un re possiede tutti i luoghi nel suo regno, Krsna possiede tutti i mondi, materiali e spirituali.
Krsna dice nella Bhagavad-gita:

bhoktaram yajnatapasam
sarvalokamahesvaram
suhrdam sarvabhutanam
jnatva mam santim rcchat

Se vogliamo pace e felicità, allora dovremo conoscere queste tre cose su Krsna: Krsna è il goditore di ogni cosa, il possessore di ogni cosa e l'amico di tutti.
Potremo eseguire yajna, sacrifici, potremo eseguire austerità e penitenze, ma il risultato che se ne ottiene deve essere per il piacere di Krsna. Questa è coscienza di Krsna.
Tutti pensano: 'Io devo godere, perché gli altri?' Questo è il modo di pensare materialista. Ma nel movimento per la coscienza di Krsna non cerchiamo di cambiare questa coscienza. Il movimento per la coscienza di Krsna insegna che bisogna guadagnare quanto si vuole, ma il goditore deve essere Krsna, non noi. Questo è il modo di pensare di chi è cosciente di Krsna.
Lo scopo finale dei karmi, della gente che lavora duramente giorno e notte, è di soddisfare i propri sensi. Ecco perché lavorano sodo. Perciò il Bhagavatam dice: nayam deho dehabhajam nrloke kastan kaman arhate vidbhujam ye.
Non dovremmo lavorare così duramente semplicemente per la gratificazione dei sensi come fanno i cani e i maiali.
Coscienza di Krsna significa lavorare per Krsna, non per la gratificazione dei sensi perché il vero proprietario di tutto è Krsna. Pensare: 'Io sono il proprietario, io sono il goditore' è un'illusione.
Nel cintamani dhama, il pianeta di Krsna, ogni cosa ed ognuno agisce per il piacere di Krsna. Qui tutti cercano il proprio piacere quindi c'è concorrenza tra uomo e uomo, famiglia e famiglia, società e società, nazione e nazione. Ma questa concorrenza si fermerà non appena ci sarà coscienza di Krsna, non appena penseremo che noi non siamo i proprietari.
Krsna è il proprietario. Pensare in questo modo è la base della pace.
Dobbiamo anche capire che Krsna è l'amico di tutti. Egli Si trova come amico nel cuore di tutti.
Questo è affermato nelle Upanisad, dove il corpo è paragonato ad un albero, e l'anima e l'Anima Suprema  o Krsna  sono paragonate a uccelli su un albero. Un uccello sta mangiando il frutto dell'albero e l'altro, l'amico è un semplice testimone,
L'Anima Suprema è il nostro amico supremo e sta sempre cercando di ricondurci a casa, da Dio, Non solo Si siede nei nostri cuori ma discende come Krsna.
Egli viene e ci sollecita: sarva dharman parityajya mam ekam saranam vraja: "Perché ti impegni in tante occupazioni? Semplicemente abbandonati a Me," Ma noi siamo talmente sprofondati nella materia che non riusciamo a seguire il consiglio di Krsna.
Perciò Krsna viene ancora come devoto: il Signore Caitanya. Sri Krsna ha detto: Abbandonati a Me. E poi Krsna viene come Sri Caitanya, un devoto di Krsna, per mostrarci come sottometterci,
Egli Stesso viene come il Signore Supremo, viene come un devoto, manda il Suo rappresentante, semplicemente per incitarci a recarci nel cintamanidhama, il mondo spirituale, dove ci sono alberi dei desideri e pietre filosofali, dove c'è felicità eterna.
La letteratura vedica ci dà conoscenza sul mondo spirituale. Veda significa "conoscenza". Vetti veda vido jnanam: "Qualsiasi cosa da cui si può trarre conoscenza è detta veda". Dai veda dobbiamo acquisire la conoscenza suprema. Abbiamo molti tipi di conoscenza, ma qual è la conoscenza finale? E' detta Vedanta ed è la conoscenza del Supremo.
La conoscenza si acquisisce ponendo delle domande. Infatti chiediamo: Cosa c'è oggi sul giornale? Cos'è successo? Anche le risposte a queste domande danno conoscenza. Ma questa non è la conoscenza finale. La conoscenza finale è la conoscenza di Krsna.
Perciò Krsna dice nella Bhagavad-gita: vedais ca sarvair aham eva vedyah: "Il fine di tutti i Veda è quello di conoscerMi".
La gente cerca la conoscenza dai cosiddetti vedantisti che non conoscono Krsna.
Ma chi è veramente un Vedantista deve conoscere Krsna.
Tempo fa mi è stato conferito da alcuni Vaisnava il titolo di Bhaktivedanta. Bhaktivedanta significa che la comprensione finale del Vedanta è la bhakti, non l'impersonalismo. Qui è affermato nigamakalpataror galitam phalam: Lo Srimad Bhagavatam è il frutto maturo della conoscenza vedica. Tutti i Veda sono riassunti nel Vedantasutra e il Bhagavatam è la spiegazione del Vedantasutra. Perciò sin dall'inizio dello Srimad-Bhagavatam troviamo questo aforisma del Vedantasutra: janmady asya yatah.
La prima affermazione nel Vedantasutra è athatho brahma-jijnasa: Ora dobbiamo fare domande sul Brahman, la Verità Assoluta, Queste sono le domande che dovrebbe fare l'essere umano. In forme di vita diverse da quella umana abbiamo trascorso il nostro tempo soddisfacendo le necessità fisiche: mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi.
Gli animali e gli esseri umani hanno entrambi queste necessita fisiche. Cos'è quindi che differenzia la forma di vita umana? Se un essere umano si impegna semplicemente in questi quattro principi di vita, allora qual è la differenza tra un essere umano e un cane?
Non c'è differenza. Un essere umano si distingue dagli animali per l'abilità di fare domande sulla Verità Assoluta: athatho brahma jijnasa: "Un essere umano può venire al tempio e porre domande su Krsna o sulla Verità Assoluta. Questa è la differenza. Il movimento per la coscienza di Krsna da a tutti la possibilità di venire e porre domande sul Brahman. In altre parole, tutte le attività del movimento per la coscienza di Krsna sono svolte con lo spirito enunciato dal Vedanta.
Ci sono stadi diversi di domande sulla Verità Assoluta.
E' spiegato nel Bhagavatam:

vadanti tat tattvavidas
tattvam yaj jnanam advayam
brahmeti paramatmeti
bhagavan iti sabdyate

La Verità Assoluta è una, ma alcuni accettano la Verità Assoluta come il Brahman impersonale e altri come il Paramatma localizzato, o l'Anima Suprema, e altri ancora accettano la Verità Assoluta come Dio, la Persona Suprema, Krsna o Visnu.
Il movimento per la coscienza di Krsna serve a comprendere la Verità Assoluta nel senso finale. Cioè significa capire la Verità Assoluta come la Persona Suprema. Il Bhagavatam descrive la Verità Assoluta all'inizio: om namo bhagavate vasudevaya: "Offro i miei rispettosi omaggi a Vasudeva" Vasudeva significa Krsna, il figlio di Vasudeva. Vasudeva significa anche suddha sattva, "o pura virtù". A meno che non si raggiunga la posizione di Vasudeva, "pura virtù", non è possibile comprendere Vasudeva, Krsna.
Nel mondo materiale ci sono tre condizioni: la virtù, la passione e l'ignoranza. Ignoranza e passione sono semplicemente materiali. I sintomi dell'ignoranza e della passione sono l'avidità e la lussuria. Una volta superata l'influenza della lussuria e dell'avidità si giunge alla piattaforma di Vedanta dalla quale si può capire chiaramente ogni cosa. Questa piattaforma è chiamata virtù. E la virtù pura trascende la piattaforma della virtù materiale.
La piattaforma materiale di virtù può essere contaminata dalle altre due qualità, la passione e l'ignoranza. Per esempio, un puro brahmana è sulla piattaforma della virtù. E' veritiero, tollerante, pieno di conoscenza, controlla la sua mente e i sensi e così via. Queste sono qualità brahminiche. Ma a volte le qualità brahminiche vengono contaminate dalla passione e dall'ignoranza.
Quindi lo stadio della virtù materiale può essere soggetto all'influenza delle altre due qualità, e una persona nella virtù materiale può cadere. Ma quando si trascende la piattaforma materiale della virtù e si giunge alla piattaforma trascendentale della virtù, non è possibile cadere.
Sattvam visuddham vasudevasabditam. Sattvam, l'esistenza in pura virtù, è detta Vasudeva. In quella piattaforma pura, trascendentale di virtù si può capire Vasudeva Krsna. Vasudeva è già nel nostro cuore, ma è possibile realizzare la Sua presenza mettendoci sulla piattaforma di coscienza pura.
Noi possiamo arrivare alla piattaforma di pura virtù semplicemente parlando dello Srimad Bhagavatam. Perciò qui è detto nigamakalpataror galitam phalam: lo SrimadBhagavatam è il frutto maturo della conoscenza vedica. E sukamukhad amrtadrava-samyutam. Lo SrimadBhagavatam fu scritto da Vyasadeva. E fu enunciato per la prima volta da Sukadeva Gosvami, il figlio di Vyasadeva. Vyasadeva scrisse lo Srimad-Bhagavatam seguendo l'istruzione del Suo maestro Spirituale Narada Muni. Quando mangiamo dei cibi ne gustiamo il rasa, il succo.
Anche quando godiamo per qualche cosa è detto rasa. Ogni cosa che facciamo è per ottenere rasa. Un uomo potrà lavorare duramente giorno e notte. Perché? Per mantenere sua moglie e i figli. C'è del gusto nel mantenere la famiglia con del duro lavoro.
A meno che non ci sia del rasa, del gusto, un uomo non può lavorare così duramente giorno e notte. A volte vediamo, perciò, che una persona che non ha famiglia o degli affetti familiari non lavora così duramente. Perciò nella società vedica la vita di famiglia è raccomandata perché una persona senza il gusto dell'affetto familiare può diventare confusa e disperata. Quindi in ogni cosa che facciamo c'è del rasa. Senza quel gusto non è possibile vivere.
Ora qui è raccomandato: pibata bhagavatam rasam alayam: Ecco un gusto di cui puoi godere fino alla fine della tua vita o fino al momento della liberazione. La vita è fatta per liberarci dalla nostra dolorosa esistenza materiale. Tutti stanno cercando di uscire dalla situazione penosa in cui si trovano. Questa è la lotta per l'esistenza. Ma la gente non sa che lo scopo finale della vita è di essere liberi da tutte le attività dolorose. Questa è detta liberazione. L'intera società vedica è basata su questo punto, come liberarci e godere della felicità eterna.

ramante yogino 'nante
satyanande cidatmani
iti ramapadenasau
param brahmabhidhiyate

La parola rama viene da ramana, "piacere". E Rama è il nome del Signore Supremo, la fonte di ogni piacere. Nel mondo materiale le persone sono impegnate in ramana nella forma del sesso, tutto qui. Ma se si prende rifugio nel Signore Rama si otterrà la vera felicità.
Ramante yoginah anante. Coloro che aspirano alla perfezione spirituale sono detti yogi o trascendentalisti. Oggi le persone praticano un metodo di yoga preliminare come l'hathayoga, ma non perfezionano nemmeno queste pratiche iniziali, che dire di fare altri progressi.
I bhaktiyogi sono impegnati nel metodo del bhaktiyoga. Cos'è questo sistema del bhaktiyoga? Ascoltare ciò che riguarda Krsna, cantare le glorie di Krsna, ricordare Krsna e così via
Sri Krsna dice:

mam ca yo 'vyabhicarena
bhaktiyogena sevate
sa gunan samatityaitan
brahmabhuyaya kalpate

"Chi segue il sistema del bhakti-yoga senza alcuna deviazione e chi segue rigidamente i principi regolatori, diventa immediatamente trascendentale alle tre qualità materiali, la virtù, la passione e l'ignoranza".

Trascendere le qualità materiali è detto mukti, liberazione. Mukti non significa ottenere tante teste o tante gambe. No. Mukti è definito come svarupena vyavasthitih, essere situati nella propria costituzione originale, o coscienza di Krsna.
Questo verso raccomanda pibata bhagavatam rasam alayam. Laya significa "fondersi". Noi siamo ora immersi nel mondo materiale. Sebbene non siamo l'anima, i nostri corpi sono materiali e siamo fusi nel corpo materiale. Ma poiché siamo spirito, fonderci con il corpo non ci dà felicità. Se veniamo messi nell'Oceano Atlantico ci fonderemo con l'oceano ma perché non siamo esseri viventi acquatici non potremo essere felici. Similmente, non potremo essere felici fondendoci con l'esistenza materiale. Dobbiamo fonderci con l'esistenza spirituale, nella coscienza di Krsna. Allora saremo felici. Questo è il significato di bhagavatam rasam.















SRIMAD BHAGAVATAM

Tra tutte le scritture Vediche il più illuminante
testo che descrive la Personalità di Sri Krsna.



Scritture Vediche

SrimadBhagavatam

Primo Canto: La creazione

Continua la pubblicazione dello Srimad Bhagavatam, il grande classico della spiritualità compilato cinquemila anni fa da KrsnaDvaipayana Vyasa, tradotto dall'originale sanscrito da Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.
Lo SrimadBhagavatam, l'essenza di tutte le Scritture Vediche, è la scienza spirituale che ci permette di conoscere non solo la sorgente ultima di ogni cosa, l'Essere Supremo, ma anche la relazione che ci unisce a Lui, e Spiega inoltre che il nostro dovere è di agire per migliorare la società umana sulla base di questa conoscenza infallibile.
Chi fosse interessato all'intera opera può contattare la Bhaktivedanta Book Trust Italia.



Capitolo 8


Pariksit salvato dalla morte



VERSO 16


ma mamstha hy etad ascaryam
sarvascaryamaye 'cyute
ya idam mayaya devya
srjaty avati hanty ajah

ma: non; mamsthah: pensa; hi: certamente; etat: questa; ascaryam: meraviglia; sarva: tutte; ascaryamaye: per l'infinitamente misterioso; acyute: l'infallibile; yah: colui che; idam: questa (creazione); mayaya: con la Sua energia; devya: trascendentale; srjati: crea; avati: sostiene; hanti: annienta; ajah: nonnato.



TRADUZIONE

Ma non crediate che si tratti di un atto meraviglioso per il misterioso e infallibile Signore Supremo, Lui che con la Sua energia trascendentale crea, mantiene e annienta i tre mondi pur rimanendo nonnato.



SPIEGAZIONE

Le attività del Signore rimangono sempre inconcepibili ai minuti cervelli degli esseri viventi. Per Lui nulla è impossibile, ma per noi ognuna delle Sue azioni è meravigliosa, e mai le nostre limitate facoltà concettuali possono capirLo. Sri Krsna è Dio, la Persona Suprema, onnipotente e infinitamente perfetto, supremo fra tutti gli esseri. In Lui esiste la perfezione totale, che Narayana, Siva, Brahma, gli altri esseri celesti e gli esseri in generale possiedono solo in una certa percentuale, secondo la loro rispettiva posizione. Nessuno Lo supera né Lo eguaglia. Egli non ha rivali.



VERSO 17


brahmatejovinirmuktair
atmajaih saha krsnaya
prayanabhimukham krsnam
idam aha prtha sati

brahmatejah: le radiazioni del brahmastra; vinirmuktaih: salvati da; atmajaih: i suoi figli; saha: con; krsnaya: Draupadi; prayana: partendo; abhimukham: verso; krsnam: a Sri Krsna; idam: questo; aha: disse; prtha: Kunti; sati: casta, devota al Signore.



TRADUZIONE

La casta e devota Kunti, insieme con i suoi cinque figli e Draupadi, ormai salvi dalle radiazioni del brahmastra, si rivolge a Sri Krsna, che è sul punto di partire.



SPIEGAZIONE

Grazie alla sua pura devozione per il Signore, in questo verso Kunti è definita sati, casta; i suoi sentimenti saranno espressi nelle preghiere che seguono. Il casto devoto del Signore si affida interamente a Lui per ogni cosa, anche davanti al pericolo; mai egli si rivolge agli esseri celesti o a un essere di altra natura. E questa fu la caratteristica della famiglia dei Pandava: centrare tutta l'esistenza intorno a Krsna. I Pandava vivevano soltanto per Lui, e il Signore Si mostrò pronto ad aiutarli in ogni circostanza, senza riserve. Questa e la natura trascendentale del Signore: Egli risponde all'invocazione del Suo devoto secondo il grado di dipendenza che questi Gli mostra. Nessuno deve dunque cercare aiuto da esseri imperfetti, esseri celesti o altri; tutto l'aiuto necessario può venire da Sri Krsna, che ha tutti i poteri per proteggere i Suoi devoti. Il casto devoto del Signore non chiede mai per sé stesso l'aiuto del Signore, ma il Signore, spontaneamente, non manca mai di offrirglielo.



VERSO 18


kunty uvaca
namasye purusam tvadyam
isvaram prakrteh param
alaksyam sarvabhutanam
antar bahir avasthitam

kunti uvaca: Srimati Kunti disse; namasye: mi prosterno; purusam: la Persona Suprema; tva: Tu; adyam: originale; isvaram: il controllore; prakrteh: della natura materiale; param: al di là; alaksyam: invisibile; sarva: tutti; bhutanam: degli esseri viventi; antah: all'interno; bahih: all'esterno; avasthitam: situato.



TRADUZIONE

Srimati Kunti disse:
O Krsna, offro il mio rispettoso omaggio a Te, che sei l'Essere Supremo nella Sua forma originale e vivi al di là delle influenze della natura materiale. Sebbene Tu viva in ogni essere e anche fuori di ogni essere, nessuno Ti vede.



SPIEGAZIONE

Srimati Kuntidevi era pienamente consapevole che Krsna, pur assumendo il ruolo di suo nipote, non era altri che Dio, la Persona Suprema, disceso in questo mondo nella Sua forma originale. Donna altamente illuminata com'era, ella non avrebbe potuto commettere l'errore di offrire il suo omaggio a un semplice nipote. Perciò si rivolge al Signore non come a un nipote, bensì come al purusa originale, situato al di là della creazione materiale. Anche gli esseri individuali sono di natura spirituale, ma non sono primordiali né infallibili come Dio. Al contrario del Signore, essi possono cadere dalla loro posizione e rimanere imprigionati nella natura materiale. Perciò i Veda descrivono il Signore come supremo fra tutti gli esseri (nityo nityanam cetana cetananam) e anche come isvara, Colui che domina. Gli esseri individuali possiedono anch'essi un certo potere di dominio e in un certo senso sono anch'essi degli isvara; ma nessuno di loro, neppure gli esseri celesti come Candra e Surya, è l'isvara supremo, il controllore ultimo. Soltanto il Signore è paramesvara, e allo stesso tempo l'Anima Suprema, presente simultaneamente in ogni essere e fuori di ogni essere. Così, mentre era presente di fronte a Srimati Kunti come suo nipote, Sri Krsna era anche all'interno di lei come all'interno di tutti gli altri esseri. A questo proposito Egli insegna nella Bhagavad-gita (15. 15): "Sono nel cuore di ogni essere e da Me viene il ricordo, la conoscenza e l'oblio. Il fine di tutti i Veda è quello di conoscerMi; in verità sono Io che ho composto il Vedanta e Io sono Colui che conosce i Veda."
La regina Kunti afferma inoltre che pur vivendo in ogni essere e simultaneamente fuori di ogni essere, il Signore non è visibile a tutti. Per l'uomo comune Egli rimane un enigma. Anche se presente davanti alla regina Kunti, visibile ai suoi occhi, Egli è simultaneamente entrato nel grembo di Uttara per salvare il figlio di lei dal brahmastra di Asvatthama. La stessa regina Kunti non può che interrogarsi sulla natura del Signore: è onnipresente o localizzato? In realtà Egli è entrambe le cose contemporaneamente, ma nessuno che si rifiuti di abbandonarsi a Lui può vederLo. Infatti Egli Si riserva il diritto di non mostrarSi alle anime ribelli, e il velo che impedisce la loro visione già limitata è detto maya, l'energia illusoria del Signore Supremo.

(Continua sul prossimo numero)















METEMPSICOSI

"I principi della reincarnazione"

L'autore, Svarupa Damodara Gosvami (Dr. Thouram D. Singh) è laureato in Chimica e ha ricevuto il Ph.D. in Chimica organica dall'Università della California.
Inoltre è uno dei coordinatori Mondiali delle attività del Bhaktivedanta Institute, un Centro di Studi che dal 1974 opera nell'ambito delle scienze cognitive con un approccio interdisciplinare.



Lo studio scientifico della reincarnazione può portare una nuova luce su molti fenomeni di natura non grossolana che risultano inspiegabili con le teorie scientifiche correntemente accettate. Alcuni fenomeni, come quello dell'esistenza di una grande varietà di forme viventi, oppure su quello delle innate capacità dei vari individui che evidentemente non sono acquisite dall'ambiente circostante, oppure sulle esperienze del predecesso (Near Death Experience).

Negli ultimi anni studiosi di varie discipline hanno mostrato un interesse sempre crescente nello studio della reincarnazione, ma per studiarla in modo significativo prima dobbiamo decidere se la vita è un entità eterna che trascende il corpo fisico temporaneo, oppure una semplice combinazione di molecole che agiscono muovendosi in accordo a leggi fisiche e chimiche



L'idea riduzionista: atomi e vuoto.

La scienza moderna tratta principalmente degli aspetti oggettivi della natura. Avvalendosi dell'approccio sperimentale (sistema ipotetico deduttivo contestato da Kurt Godel con il suo teorema dell'incompletezza in riferimento al linguaggio formale dell'aritmetica fondamento della ricerca scientifica), basato sulle limitate informazioni sensoriali, ha inseguito l'obbiettivo di schiudere le leggi segrete della natura e scoprire alla fine la causa ultima del mondo percepibile.
Una buona parte degli scienziati moderni oggi crede che cieche leggi fisiche e la legge del caso governino il cosmo. Essi dicono che non c'è un disegno, un creatore o un'intelligenza, dietro i fenomeni dell'intero cosmo. Seguendo questa ipotesi cercano di ridurre tutto, incluso la vita, a un interazione di atomi e molecole, familiari oggetti di studio della fisica e della chimica.



Cos'è la vita?

L'attuale teoria scientifica predominante, di per sé basata su una montagna di dati di laboratorio, sostiene che la vita è una serie di reazioni chimiche coordinate. Questa teoria implica l'assunzione di base che le varie forme di vita che vediamo oggi siano state originate dal caso in un ancestrale ambiente chimico, la zuppa primordiale, e che si siano sviluppate per l'influenza del caso e di cieche leggi meccaniche operanti in lunghi periodi di tempo. Le seguenti parole di Jacques Monod esemplificano questo concetto "Soltanto il caso è la sorgente di ogni innovazione e di tutte le creazioni nella biosfera. Puro caso, assolutamente libero ma cieco, questa è la vera radice dello stupendo edificio dell'evoluzione: questo concetto centrale della moderna biologia non è più uno tra altre possibili o anche concepibili ipotesi. E' la sola ipotesi concepibile ad oggi, l'unica che quadra con i fatti osservati e provati." Questo è il concetto neoDarwiniano. In accordo a quest'idea col passare del tempo l'azione di varie forme di energia (i raggi ultravioletti del sole, la luce, le radiazioni ionizzanti e il calore) piccole molecole di natura elementare si sono assemblate fino a formare i biomonomeri (come gli aminoacidi per esempio), e questi biomonomeri a loro volta hanno dato origine ai biopolimeri (come le proteine e gli acidi nucleici). E' stato dato per assunto che attraverso una interazione corretta l'auto organizzazione di queste molecole ebbe luogo, e che alla fine la vita nacque. Sfortunatamente questa teoria per quanto attraente possa essere, rimarrà un modello teorico fino a quando i suoi promulgatori sapranno realmente produrre qualche forma di vita in laboratorio attraverso reazioni chimiche.
Ma quanto è probabile questo? Ipotizzando che l'atmosfera primitiva fosse di tipo riducente Stanley Miller passò una scarica elettrica su una mistura gassosa di ammoniaca, vapore acqueo, di ossido di carbonio e idrogeno. Il prodotto della reazione conteneva aldeidi, acidi carbossilici e alcuni aminoacidi. Poiché gli aminoacidi sono i mattoni che compongono le fondamenta delle molecole proteiche, che a loro volta sono i componenti fondamentali delle cellule viventi, l'esperimento di Miller è stato considerato come la pietra miliare dell'idea della combinazione casuale degli elementi chimici come origine della vita. Ulteriori esperimenti di studio sull'origine della vita comportano alcune varianti nei componenti degli agenti di reazione. Quando la semplice molecola di Idrogeno (HCN) veniva sottoposta a radiazioni ultraviolette, i basilari mattoni della struttura molecolare degli acidi nucleici (purina, adenina e guanine) venivano sintetizzati.
Nell'esperimento che simulava la presunta atmosfera primitiva della terra, la semplice molecola di formaldeide (CH20) si generava, e questa semplice molecola formaldeide a sua volta sottostava a diverse reazioni di condensazioni catalitiche producendo innumerevoli zuccheri.
Questi sono considerati come i progenitori degli zuccheri biologici. L'azione della luce ultravioletta e di radiazioni ionizzanti in soluzioni di formaldeide, produce le molecole di zucchero ribosio e deossiribosio, che sono i componenti degli acidi nucleici.
Praticamente parlando quindi, a questo stadio di conoscenza scientifica la maggior parte degli elementi chimici importanti presenti nelle cellule viventi (inclusi i geni) possono essere sintetizzati in un laboratorio chimico.

E coloro che costituiscono l'avanguardia della Microbiologia e della Biochimica, hanno fatto un vigoroso sforzo per mettere insieme tutti gli ingredienti chimici necessari, per preparare poi la prima "vita sintetica in provetta".
Sfortunatamente non ci sono sintomi di vita visibili al momento in cui tutti questi ingredienti vengono combinati insieme. Anche senza farsi così tanti problemi nel sintetizzare tutti gli ingredienti, gli scienziati possono in realtà isolare gli elementi necessari da un corpo già vivente e poi ricombinarli insieme. Se la vita fosse una combinazione chimica, gli scienziati avrebbero potuto realmente produrre la vita in provetta semplicemente assemblando tutti i più importanti ingredienti. Ma in un modo o nell'altro, non riescono a farlo.
Così ci sono abbondanti ragioni per dubitare che la vita sia il prodotto di un processo chimico.
Indubbiamente negli ultimi decenni si sono fatti notevoli progressi nel campo della Biologia cellulare, della Biologia molecolare e alla Biochimica. Infatti le scoperte del codice genetico e di molti processi metabolici del sistema vivente, sono i prodotti di brillanti e dedicati ricercatori.
Dovuto al fatto di aver conseguito, con la scienza e la tecnologia, notevoli successi in molti campi dello
scibile umano (medicina, agricoltura e ricerca spaziale), alcune menti inquisitive ed entusiaste della scienza sono tentate di credere che la brillante ambizione di sintetizzare la vita in provetta, sarà un giorno soddisfatta.
Così alcuni popolari giornali scientifici hanno a volte proclamato che determinati arrangiamenti molecolari possono dar nascita alla vita. Essi presentano, per esempio le goccioline coacervate di Oparin e le microsfere protenoidi di Fox, come predecessori delle cellule viventi.
Ma una visione ravvicinata di queste entità rivela che essi sono un fenomeno puramente fisicochimico. Le goccioline coacervate di Oparin sono completamente spiegabili nell'ambito della chimica, e le microsfere proteinoidi di Fox sono spiegabili nei termini della chimica dei peptidi e dei polipeptidi.
Perciò nonostante le grandi scoperte scientifiche e i raggiungimenti, la luminosa speranza e l'entusiasmo per comprendere la vita in termini molecolari sembra che stia perdendo terreno.
Inoltre molti scienziati prominenti nei vari settori stanno cominciando a dubitare della validità di questo concetto. In un libro intitolato Biologia oggi il vincitore del premio Nobel per la chimica Albert SzentGyorgyi sottolinea: "Nella mia ricerca del segreto della vita ho concluso con atomi e elettroni, che non hanno vita per niente. Da qualche parte, lungo la strada la vita mi è sfuggita tra le dita. Così, nella mia vecchiaia, sto tornando sui miei passi..."
Non solo alle molecole di atomi ed elettroni mancano i sintomi della vita, ma i sintomi della vita, così come vengono descritti nei termini della chimica, mancano di corrispondenza con le caratteristiche sottili della vita così come si possono osservare, per esempio, nei sentimenti unicamente umani, la volontà, l'intenzionalità, la ricerca della soddisfazione, la non accettazione dell'insoddisfazione e la capacità di pensare.
Se la vita fosse soltanto una interazione di molecole, allora dovremmo essere in grado di spiegare totalmente questi sottili caratteristiche della vita nei termini della realtà molecolare. Quale potrebbe essere la componente genetica o la molecola che induce gli amichevoli scambi di amore e di rispetto fra la gente? Quale molecola o codice genetico potrebbe essere stata responsabile per le sottili sfumature artistiche dell'Amleto o delle elaborate messe di Bach? Può la visione meccanicistica della esistenza avere rilevanza sul valore della vita, o su di una natura orientata verso degli obiettivi, così come avviene in particolare fra gli esseri umani?
Il fatto che non ci siano plausibili meccanismi molecolari in grado di spiegare questi sottili aspetti della vita, rende ragionevole la formulazione dell'idea che la vita trascenda la chimica e la fisica.



Un nuovo paradigma per la vita e
la verità assoluta.

Se la vita venisse accettata unicamente come un fenomeno temporaneo e materiale, allora l'idea di una vita precedente o di una vita futura sarebbe eliminata, e con essa la questione della reincarnazione. Naturalmente, come abbiamo visto, ci sono molte ragioni per credere che la vita trascenda la materia e, di conseguenza sia indipendente dalle leggi fisicochimiche che governano la materia. Quello di cui abbiamo bisogno ora, per poter studiare la reincarnazione da un punto di vista scientifico, è di un nuovo paradigma scientifico che possa spiegare l'origine della vita, le sue caratteristiche, e come si comporta nel mondo della materia.
Prima di discutere di questo nuovo paradigma scientifico sarà utile discutere brevemente sulla natura della Verità Assoluta.
Come abbiamo menzionato precedentemente in accordo alla scienza moderna, la Verità Assoluta (definita come la causa prima di tutti i fenomeni) sembra essere vagamente incorporata nelle leggi fisiche naturali. In altre parole la scienza moderna stabilisce il postulato che la verità assoluta sia cieca, impersonale e interamente all'interno del quadro di riferimento dei meccanismi "tira e molla" di atomi e molecole. Ora se la natura fosse semplicemente una serie di particelle che si muovono in accordo a equazioni matematiche, sarebbe possibile predire avvenimenti come la nascita, la morte, gli incidenti, e le guerre, con l'aiuto di queste equazioni. Infatti sarebbe possibile comprendere tutte le intricatezze della vita, passate, presenti e future, nei termini di equazioni matematiche.
Però qualsiasi pensatore attento, specialmente scienziato, sa che questo è impossibile, che un avvicinamento puramente matematico per comprendere la vita è troppo restrittivo e largamente insoddisfacente. Per questo abbiamo bisogno di un nuovo paradigma per l'origine e la natura della vita.
Il nuovo paradigma scientifico che vogliamo proporre, e che tiene conto sia delle sottili complessità della vita sia della natura apparentemente nonfisica della verità assoluta, si basa sul background scientifico e teologico dei Veda.
In accordo all'antica saggezza delineata nella BhagavadGita (un testo vedico di base) la Verità Assoluta è la Suprema Persona, che possiede la suprema coscienza e la suprema intelligenza. In altre parole, la Verità Assoluta è un Essere supremamente senziente.
Dalla Verità Assoluta emanano due energie: l'energia inferiore (chiamata prakrti in sanscrito) caratterizzata dalla materia inerte; e l'energia superiore composta di atma, entità viventi. Gli atma sono chiamati energia superiore perché possiedono la coscienza che è la caratteristica principale che distingue la vita dalla materia.
Il comportamento della materia inanimata può essere descritto, entro certi limiti, nei termini dei meccanismi tira e molla che operano sui livelli delle molecole e degli atomi, e questi meccanismi possono a loro volta essere descritti usando semplici equazioni matematiche. Come abbiamo già indicato però non ci sono leggi matematiche che possono descrivere il fenomeno della vita e le sue varie attività. Per questa ragione la vita è chiaramente trascendente alle leggi materiali e può essere definita, in accordo ai Veda, come "la particella fondamentale nonfisica" chiamata atma che è caratterizzata dalla coscienza. Poiché la vita è non fisica e non chimica, le leggi della materia che governano le attività della materia inerte non si applicano alla vita. Però è ragionevole supporre che
devono esserci delle leggi che governino la vita.
In accordo alla BhagavadGita queste sono leggi naturali di carattere superiore che comprendono il libero arbitrio (come vedremo il libero arbitrio gioca un ruolo molto importante nella reincarnazione).
E' chiaro che i modelli scientifici e gli strumenti esistenti non possono cogliere queste leggi naturali di ordine superiore, ma e concepibile che esperimenti di carattere parapsicologico, ad oggi eseguiti in molti dipartimenti Universitari, possono aiutarci almeno a dare un'occhiata alla natura di queste leggi. Così c'è una vasta area per ulteriori ricerche nel campo della parapsicologia e della psicologia, che può aiutarci a comprendere la scienza della vita e le sue varie attività.



Le varie proprietà della vita (atma)

Ci sono innumerevoli atma, o entità viventi, ognuna delle quali è un'unità di coscienza.
Ogni atma risiede temporaneamente in un'effimera forma biologica, in accordo al suo stato di coscienza. La coscienza è dovuta solo alla presenza dell'atma, ma lo status della coscienza, dell'atma, è dovuto all'interazione con il particolare corpo che occupa. Il corpo materiale può essere suddiviso in due categorie: corpo grossolano e corpo sottile. Il corpo sottile è costituito dalla mente, dall'intelligenza e dal sé apparente (o la falsa identificazione del sé reale con il corpo materiale).
Il corpo materiale è invece costituito dai 5 elementi grossolani ovvero la materia grossolana, i liquidi, l'energia radiante, i gas e la sostanza eterea.
L'interazione del sé individuale con i corpi, grossolano e sottile, produce delle complesse ed inconcepibili reazioni, che non si possono semplicemente spiegare in termini di cellule viventi e in accordo alle leggi della Fisica e della Chimica. Questo è uno dei motivi per cui la chimica e la fisica non possono spiegare come mai c'è così tanta differenza tra un corpo morto e uno in vita.
(Termina nel prossimo numero)















I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA

Oriente e Occidente

Questa conversazione fra Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada e alcuni suoi studenti ebbe luogo durante una passeggiata a Chicago, nel luglio del 1975.



Studente: Prima hai detto che il mondo occidentale è cieco nei riguardi della spiritualità e l'India è zoppa nei riguardi della tecnologia, ma hai aggiunto che entrambi, India e Occidente, potrebbero trarre beneficio da una combinazione delle loro risorse.
Srila Prabhupada: Sì. Se l'Occidente, l'uomo cieco, prende sulle spalle l'India, lo zoppo, allora lo zoppo potrà provvedere al mantenimento materiale, con l'aiuto della tecnologia. Se l'America e l'India uniscono le loro risorse tecnologiche e spirituali, questa unione potrà portare pace e prosperità perfette al mondo intero. Gli occidentali sono come ciechi. Sono arrivati alla forma di vita umana, una forma di vita intelligente, però come vediamo la usano per andare in motoscafo sul lago. Capite? Un essere umano dovrebbe usare ogni istante della sua vita per acquisire la coscienza di Dio.
Non si dovrebbe sprecare un solo istante, ma queste persone trovano sempre nuovi modi per perdere tempo. Naturalmente gli Occidentali sanno fare le cose per bene, esibendo una grande abilità tecnologica (con una tecnologia molto avanzata), ma agiscono alla cieca. Puoi essere un ottimo guidatore, ma se sei cieco, come puoi guidare bene? Provocherai un disastro. E' necessario quindi che gli Occidentali aprano i loro occhi alla spiritualità in modo che la loro capacità di guida sia utilizzata in maniera appropriata. Per ora essi cercano di vedere con l'aiuto dei microscopi, ma finché rimarranno ciechi alla propria identità spirituale, che cosa potranno vedere?
Possono avere i microscopi, oppure questa o quella macchina, ma sono ciechi e non lo sanno.
Studente: Io penso che la maggior parte degli Occidentali sia più interessati a farsi una famiglia che a coltivare la realizzazione Spirituale.
Srila Prabhupada: La Coscienza di Krsna non è ostacolata dalla vita famigliare. Ahituky apratihata. Se sei sincero la coscienza di Krsna non può essere frenata da niente; puoi essere impegnato in ogni circostanza. Si può praticare la coscienza di Krsna in quattro modi: pranai arthair dhiya vaca, con la propria vita, con il proprio denaro, con le proprie parole. Così chi vuole avere una famiglia, e non può dedicare ventiquattro ore al giorno, può guadagnare del denaro e usarlo per diffondere la coscienza di Krsna.
E se non può dare del denaro, può dare la sua intelligenza. Ci sono tante attività intellettuali da svolgere, pubblicazioni, ricerche e così via. Se non può fare questo, allora può utilizzare le proprie parole per parlare di Krsna alla gente. Dovunque vi troviate, potete spiegare con semplicità agli altri: "Krsna è Dio, la Persona Suprema. Offri i tuoi omaggi a Krsna." Tutto qui. Le occasioni non mancano. Si può servire Krsna in qualsiasi modo purché Lo si voglia servire. Se invece si vuole impegnare Krsna al proprio servizio, si commette un grave errore. La gente va in chiesa: "Krsna, servici, dacci il nostro pane quotidiano".
La gente si crea i propri problemi. In realtà non c'è alcun problema. Isavasyam idam sarvam: Dio ha organizzato tutto, ha fatto tutto perfetto e completo. Vedete quanti frutti ci sono per gli uccelli? Purnam idam: Krsna ha già provveduto a tutto in quantità sufficiente. Ma questi farabutti sono ciechi: non lo vedono. Cercano di "aggiustare le cose". Che bisogno c'è di "aggiustare"? E' già tutto sufficiente. Il solo problema è che la gente sta abusando di ciò che ha. Altrimenti, la terra è sufficiente, l'intelligenza è sufficiente, tutto è sufficiente. In Africa e in Australia hanno a disposizione tanta terra, ma invece di confidare nella generosità della natura per i raccolti, allevano il bestiame per ucciderlo. Questa è la loro intelligenza. La gente coltiva il caffè, il the e il tabacco, anche se sa che queste cose sono dannose per la salute. In alcune parti del mondo la gente muore per mancanza di cereali, eppure in altre parti del mondo la gente coltiva il tabacco che porterà soltanto malattia e morte. Questa è la loro intelligenza.
Il problema consiste nel fatto che questi mascalzoni non sanno che la vita è destinata alla comprensione di Dio. Domanda a qualsiasi persona, nessuno lo sa. Sono degli sciocchi. Non vedete quanto si prendono cura dei cani? Sono ciechi: non sanno se essere coscienti di Dio o "coscienti del cane". Il cane corre a quattro zampe, e la gente pensa di essere progredita perché può correre in automobile su quattro ruote. Gli uomini pensano di essere diventati civili, ma tutto il loro impegno consiste nel correre, ecco tutto.















Alimentazione Vegetariana

di Saiva Devi Dasi

Vegetariani? Si, e Perché!

Lo scopo di questa rubrica è quello di proporre come, in un modo diverso, alternativo e anche molto concreto, possiamo contribuire al tentativo di creare un mondo meno violento.
Se analizziamo la nostra giornata vediamo che nell'arco delle 24 ore veniamo costantemente in contatto con prodotti derivati dallo sfruttamento e dall'uccisione di animali.
Proviamo a guardarci intorno...
Come non essere complici della sofferenza e della morte di milioni di animali, vittime delle abitudini e dei costumi dell'uomo di oggi?
Come d'altra parte essere protagonisti di scelte coscienti che fanno bene alla nostra salute, all'ambiente e agli altri esseri viventi?
Nel corso degli ultimi anni si sono sviluppate numerose iniziative di vario genere, mirate a interrompere la vivisezione, la caccia, le corride, la detenzione degli animali in Zoo e nei Circhi, l'abbattimento degli animali da pelliccia. Come ben sappiamo ci sono molti modi per contribuire a tutte queste iniziative che aiutano a diffondere la cultura del rispetto per ogni forma di vita, tuttavia il passo che può risultare decisamente più semplice è quello di iniziare dalla nostra tavola.
E' veramente così difficile essere vegetariani?
Per smentire questo possibile luogo comune andremo a vedere alcune ragioni che sottolineano il principio per cui il vegetarianesimo è una scelta intelligente e valida.
L'espressione latina homo vegetus indica una persona di notevole vigore mentale e fisico, il significato originario della parola ci dava l'idea di una persona equilibrata in senso filosofico e morale. Da questo appare che il concetto del vegetarianesimo ha un messaggio che vuole portare molto al di là di una semplice dieta basata su cereali e verdure.
Fin dall'antichità tanti grandi personalità hanno seguito l'ispirazione che li conduceva verso il vegetarianesimo, e in questo erano spinti da considerazioni di carattere morale ed etico. Vediamo che cosa possono insegnarci attraverso il loro esempio.
Pitagora, grande filosofo e matematico, era solito nutrirsi di cibo esclusivamente vegetariano e addirittura pagava i pescatori perché buttassero in mare i pesci appena presi.
Diceva: ...amici miei evitate di corrompere il vostro corpo con cibi impuri, ci sono campi di frumento, mele in così grande abbondanza che piegano i rami su cui nascono, uva che riempie le vigne, la terra offre una grande quantità di ricchezze nella forma di alimenti puri che non richiedono spargimento di sangue né morte.
Leonardo da Vinci, illustre artista e inventore Rinascimentale, scrisse "Colui che non rispetta la vita non la merita".
Lo scrittore Russo Leone Tolstoj divenne vegetariano, abbandonò la caccia e si fece promotore del pacifismo, che condannava l'uccisione di ogni animale fosse anche una formica.
Nel suo saggio 'il primo passo' scrisse che mangiare carne è semplicemente immorale. Uccidendo, disse, l'uomo sopprime in se stesso le più elevate capacità spirituali, l'amore e la compassione per le altre creature viventi, e soffocando questi sentimenti diventa crudele!
Albert Einstein, diceva; ...un sistema di vita vegetariana con i suoi benefici effetti sul carattere degli uomini, porterebbe benefici a tutti!
Un altro premio Nobel per la letteratura I. B. Singer fece diverse affermazioni a riguardo. Divenne vegetariano all'età di 55 anni e affermò: ...naturalmente mi dispiace di non averlo fatto prima, ma meglio tardi che mai. Non aveva neanche troppa simpatia per quegli intellettuali e quelle guide spirituali che convincevano i loro seguaci del fatto che gli animali sono solo delle macchine senz'anima e senza sentimenti, e diceva che chiunque abbia vissuto con un'animale, un cane, un uccello o anche un topo, sa che questa è una bugia per giustificare la crudeltà.
Anche nell'ambito della spiritualità vediamo che in quasi tutte le tradizioni vengono fatti dei precisi riferimenti all'etica vegetariana, ne riportiamo alcuni per esempio.
Quando alcuni discepoli del profeta Maometto gli chiesero: che tipo di compensi ottengono coloro che operano per il bene dei quadrupedi? Il profeta rispose: Ci sono ricompense per chiunque faccia del bene a tutti gli animali in generale!
Buddha insegnò che l'ahimsa (non violenza) è un passo fondamentale sulla strada della conoscenza del sé. Anche nei Dieci Comandamenti troviamo l'indicazione 'non uccidere', ma spesso viene interpretata in favore dell'uomo che considera come uccisione solo l'atto di uccidere un suo simile, mentre sarebbe possibile estenderla a tutte le forme di vita. In relazione a questo punto mi sembra molto logico il fatto che non essendo l'uomo in grado di generare la vita non gli spetta di decidere per la vita altrui.
In tutti gli uomini esiste l'anelito alla 'crescita spirituale', e per avanzare in questo cammino l'unico modo è di usare i propri pensieri e le proprie azioni, anche la Bibbia dice che 'raccoglierai ciò che hai seminato'.
Nelle scritture Vediche viene spiegato che per ogni azione c'è una reazione. Questa legge viene chiamata karma il principio per cui se siamo causa di sofferenza per altri esseri dovremo a nostra volta subire di una simile sorte.
Nella Bhagavad Gita viene spiegato che l'anima è la fonte della coscienza ed è il principio vitale che esiste nel corpo di ogni essere vivente.
L'unica differenza che possiamo riscontrare tra gli animali e gli esseri umani è che le loro rispettive
intelligenze e sensibilità sono più o meno sviluppate, ma ciò non è di certo sufficiente per giustificare milioni di animali macellati per scopi alimentari.
Pensate, solo nell'anno 1992 in Italia, secondo un sondaggio ISTAT, sono stati macellati 30 milioni di capi tra suini e bovini e 500 milioni di pollame!
Il nostro maestro Srila Prabhupada disse a questo proposito che: ...tutti siamo creature di Dio, in qualunque corpo alberghiamo e qualunque abito indossiamo Dio è il Padre Supremo. Un Padre può avere molti figli, alcuni intelligenti altri meno, ma se uno dei figli intelligenti dice al padre "...mio fratello non è molto intelligente lascia che lo uccida, possiamo pensare che il padre sarebbe d'accordo? Allo stesso modo se Dio è il nostro Padre Supremo perché dovrebbe essere compiaciuto nel vedere uccidere gli animali anch'essi Suoi figli?"
Sulla base di questo principio, che tutto ciò che vive è dotato dell'anima spirituale, è lecito che anche i vegetariani sono colpevoli di uccidere le piante. E' vero, ma è anche vero che frutta, latte, numerose verdure, noci ecc. si ottengono senza dover apportare sofferenza. Ma anche in quei casi dove si interrompe la vita di alcune piante c'è un'evidente differenza tra cogliere un cavolfiore e uccidere un vitello. Comunque per far fronte a questa forma di violenza il Signore Krishna nella Bhagavad Gita spiega come proteggersi dalle reazioni negative che provengono da questi atti. Egli dice che i devoti del Signore sono liberi dal peccato perché si nutrono di cibo che è stato offerto in sacrificio. Mentre coloro che preparano il cibo solo per il piacere personale si nutrono di peccato. (B. G. 3,13)
Per questo è buono ricordarsi che il cibo è un dono di Dio e che prima di mangiare è del tutto naturale ringraziare e offrire questo cibo a Colui che è proprietario di tutto ciò che esiste.
Celebrando questa tipo di offerta, oltre a non incorrere nelle reazioni negative, progrediamo spiritualmente. Il cibo reso spirituale in questo modo è chiamato prasada.
Certamente queste osservazioni sono le più importanti, però anche se parliamo dal punto di vista economico e nutritivo troviamo molte ragioni altrettanto valide.
Ad esempio parlando della rinomata 'fame nel mondo', sapete che per arrivare a ottenere un chilo di carne occorrono 16 chili di cereali usati come foraggio?
Un altro dei 'costi nascosti' della carne è il degrado ambientale, ad esempio i liquami che vengono prodotti dagli allevamenti e i mattatoi costituiscono una grossa percentuale dell'inquinamento dei fiumi.
Dal punto di vista della salute la dieta vegetariana è sostenuta da argomentazioni solidissime, infatti una buona parte delle malattie 'da progresso' sono strettamente legate all'alimentazione.
Uno degli obiettivi di questa rubrica sarà appunto quello di offrire dei consigli utili su come gestire la propria alimentazione per trarne il massimo dei vantaggi, salutari e spirituali.
Questa rubrica è curata da Saiva devi dasi, esperta di cucina e alimentazione vegetariana. Conduce corsi di cucina ed esprime la sua abilità culinaria da circa 10 anni. Nei prossimi numeri porterà alla vostra attenzione varie e saporite ricette introducendovi nel mondo dell'alimentazione vegetariana.















UN PREZIOSO GIOIELLO

Tratto da una lezione sullo Srimad Bhagavatam
tenuta da Jagadisa Gosvami
a Villa Vrndavana, FIRENZE

"O saggio brahmana, poiché bevo il nettare del messaggio dell'infallibile Persona Divina che scorre dall'oceano delle tue parole, non sento nessuna stanchezza, nonostante il mio digiuno."

Jagadisa Gosvami: Sebbene questo sembri un punto molto semplice, in realtà è un grande segreto. Quasi tutti coloro che l'ascoltano non riusciranno a cogliere la profondità del segreto che viene rivelato in queste parole, che dire di quelli che non l'ascoltano neppure. Perché nell'avanzare in coscienza di Krsna c'è un aspetto esterno così come un aspetto interno. E a lungo termine l'interno è più importante dell'esterno. Senza l'aspetto interno, quello esterno non durerà a lungo. Qui viene esposto un segreto sulla potenza dell'assorbirsi internamente nella coscienza di Krsna. Maharaja Pariksit fu capace, attraverso l'assorbimento in Krsnakatha, di dimenticare ogni necessità del corpo.
Come riuscì a prendere così completo rifugio nella vibrazione sonora trascendentale? Dovremmo considerare molto attentamente questa domanda. Come fu possibile per Maharaja Pariksit essere così assorto in krsnakatha al punto di dimenticarsi di mangiare e di dormire? C'è anche un altro verso, nell'undicesimo Canto dello Srimad-Bhagavatam, che descrive questo stato di coscienza. Si spiega come una persona pienamente assorta nella coscienza di Krsna, anche se fosse bendata può correre verso la sua destinazione, poiché è guidata dal Signore Supremo. In altre parole, l'energia materiale è sotto il controllo di Krsna, ma lo stato mentale dell'anima condizionata è quello di diventare colui che controlla e che gode di questa energia. Così, fintanto che manteniamo una qualunque tendenza a diventare il controllore e il beneficiario, questo significa che non riconosciamo queste funzioni al Signore Supremo. Che vuol dire che Krsna resterà distante. Perciò il nostro successo nella coscienza di Krsna sarà abbandonare completamente nelle mani di Krsna questo senso di controllo. Ma questo non significa inattività, significa attività in accordo al piano di Krsna. Per esempio, scattando una fotografia si deve mettere la macchina a fuoco prima di poter ottenere un'immagine chiara. Questa messa a fuoco consiste nel concentrare l'attenzione sul desiderio di Krsna, ...Krsna per noi l'ha reso semplice, dandoci questo processo dell'ascolto. E se ci assorbiamo nell'ascolto di Krsnakatha potremo facilmente raggiungere quella condizione.
La vibrazione sonora del nome di Krsna, o la descrizione dei passatempi e delle qualità di Krsna, non sono diversi da Krsna stesso. Così quando veniamo in contatto con la vibrazione sonora, specialmente se è emessa da un puro devoto, non c'è niente che sia più purificante. Nel Bhagavatam, Primo Canto, Secondo Capitolo, Suta Gosvami ha spiegato questo principio: come l'ascolto di krsnakatha sia in sé stesso il migliore tra i metodi di purificazione. E Krsna, dall'interno del cuore del devoto che è impegnato ad ascoltare, purifica il suo cuore dal desiderio per il piacere materiale.
Anche se noi non siamo nella posizione di seguire esattamente l'esempio di Pariksit Maharaja, di andare sulle rive del Gange per ascoltare e cantare, o ascoltare e digiunare fino alla morte, questo esempio può essere comunque applicato secondo le nostre circostanze. L'ascolto non è l'unico metodo per diventare coscienti di Krsna, ma viene descritto come quello che per tutti i devoti è l'inizio. Ci sono nove processi per il servizio devozionale, e ognuno di questi nove è sufficiente in sé stesso per portare alla perfezione della coscienza di Krsna. Ma il processo iniziale, e il più essenziale dei nove, è l'ascolto. Possiamo ascoltare anche per ventiquattro ore al giorno, se facciamo pratica. Naturalmente questa non è una pratica di tipo ordinario, ma ha una caratteristica molto speciale: ci deve essere un ardente desiderio di ascoltare. Non si può farlo di controvoglia, ma si deve farlo con grande desiderio. Perciò non è un processo meccanico, che solo ascoltando porta automaticamente a purificarsi; ci deve essere l'ingrediente del forte desiderio. I saggi di Naimisaranya avevano un gran desiderio di ascoltare da Suta Gosvami. Maharaja Pariksit era ansioso di ascoltare da Sukadeva Gosvami ed è a causa di questo
desiderio che l'ascolto ebbe effetto.
Allora, perché noi dovremmo essere ansiosi di ascoltare? Quello è il segreto. Almeno in teoria, tutti possiamo comprendere che essere desiderosi di ascoltare è una buona idea; ma in pratica, chi la sta applicando? Chi è che sta ascoltando ardentemente, ad ogni momento, i nomi di Krsna o il messaggio di Krsna o i passatempi di Krsna? E' per questo che il processo dell'ascolto deve essere coltivato. Non è un segreto che viene svelato in un attimo. Il segreto è nascosto dietro la pratica dell'ascolto. In altre parole, il segreto è nascosto dietro l'ascolto, e anche il metodo per comprendere il segreto è sempre l'ascolto. Così, all'inizio il nostro desiderio di ascoltare potrà non essere causato da un'attrazione spontanea, ma possiamo ottenere almeno un riflesso di quel forte desiderio quando realizziamo a quali risultati questa pratica dell'ascolto ci può portare. Per avere successo nella coscienza di Krsna ci vuole determinazione. Perché maya è determinata a fermarci. Perciò, tra tutti i processi per avanzare questo ascolto è particolarmente importante, perché è la più efficace tra la armi contro maya. Per questo dovremmo approfittarne al massimo, comprendendo quanto valore ha per noi.
C'è qui il gioiello più prezioso, qui davanti a noi, e noi ne siamo intimoriti, oppure lo evitiamo. Perché maya ci confonde ancora, facendoci credere che anche lei ha qualcosa di buono da offrirci. Proprio come in un mercato, qualcuno offre dei veri gioielli e qualcuno offre imitazioni. Ma acquistare il vero gioiello significa spendere molto. Allo stesso modo, sebbene sia una cosa semplice, ci si deve impegnare in una grossa spesa per ottenere il gioiello della coscienza di Krsna. Il Signore Caitanya Mahaprabhu pregava: "Mio Signore, Ti sei reso così facilmente accessibile, attraverso il Tuo santo nome." Ma allo stesso tempo noi sappiamo che è facile, è direttamente davanti a noi, però veniamo facilmente distratti dalle attrattive di maya. Quindi dobbiamo continuare a praticare. Per ritornare indietro, dovremmo essere ansiosi di catturare Krsna attraverso la vibrazione sonora del Suo nome, delle Sue glorie, della Sua forma, dei Suoi passatempi, e così via.
Questa è chiamata coltivazione interiore della coscienza di Krsna: portare la mente sotto controllo concentrandola su Krsna. Allora, automaticamente, tutto ciò che è esterno seguirà da solo. Questo è spiegato in relazione ad Ambarisa Maharaja che era capace di impegnare prima di tutto la sua mente nel pensiero rivolto ai piedi di loto di Krsna. Poi impegnava le sue parole nel glorificare il Signore Supremo, impegnava le mani nel pulire il tempio del Signore, e così via. Egli impegnava tutti i suoi sensi, ma poiché la sua mente era completamente assorta tutto il resto diventava automatico. C'è un'altra bella descrizione di questo stato di coscienza di Krsna, in relazione ai membri della dinastia Yadu. Nel compiere le loro attività quotidiane a Dvaraka, qualunque cosa facessero erano semplicemente impegnati nel meditare su Krsna. E' descritto come le loro attività di base, come mangiare e dormire, spostarsi e svolgere le occupazioni quotidiane, non richiedessero loro più attenzione di quanta ne richieda il respirare. Poiché erano così assorti nel pensare a Krsna, erano completamente partecipi del piano di Krsna e automaticamente compivano tutto ciò che era necessari per la Sua soddisfazione.
Così, se noi riusciamo a tenere in mente questo risultato ultimo di diventare coscienti di Krsna, questo dovrebbe aumentare il nostro intenso desiderio di ottenere quella condizione. Questo stadio è alla portata di ognuno di noi, ma dal momento che ci troviamo in una condizione di malattia dobbiamo progredire gradualmente. Ma più prendiamo seriamente questa ricerca della purificazione interiore attraverso l'ascolto, più l'intensità della lotta diminuirà. Dipende solo da noi. Krsna ci ha fornito tutti i mezzi. Chiunque si lamenta che il processo della coscienza di Krsna è troppo duro, lo fa perché non è serio. Quello è il prezzo che dobbiamo pagare: diventare seri. Non c'è nessun altro ostacolo che si pone tra noi e lo stato di coscienza di Krsna che è descritto qui e che Maharaja Pariksit sta dimostrando. Prabhupada diede una volta in una lezione una buona traccia su come si può giudicare il proprio progresso. Disse che se non stai sperimentando l'estasi per ventiquattro ore al giorno, allora stai ingannando te stesso. Vuol dire che quando si è assorti nella coscienza di Krsna si sperimenta l'estasi. L'estasi non si può inventarla. L'estasi viene a seguito.
Non dovremmo mettere il carro davanti al cavallo e aspettarci che semplicemente fabbricando dell'estasi diventeremo coscienti di Krsna.
E' l'opposto: diventando coscienti di Krsna l'estasi seguirà automaticamente.
Quindi la concentrazione dovrebbe essere sulla coscienza di Krsna. Catturare i piedi di loto di Krsna nell'interno del cuore, e tutto il resto seguirà.















SCIENZA e SCIENZA

Del Dr. Giuseppe Scala

Ateismo e Religiosità

Il problema dell'esistenza o meno di uno Spirito Supremo creatore e ordinatore di tutte le cose ha sempre affaticato la mente di pensatori, scienziati e asceti. A questo riguardo spesso si fa confusione tra scritture rivelate, esistenza di Dio e pratica religiosa
Oppure si cercano contraddizioni filosofiche o scientifiche nelle Sacre Scritture al fine di sminuirne la portata. Ma la prima vera obiezione relativa all'esistenza di Dio è venuta maturandosi verso la metà del 1800 insieme all'affermarsi della matematica quale scienza superiore con la quale possono spiegarsi tutte le leggi meccaniche.
Gli scienziati dichiaratamente atei infatti si chiedevano come un Essere Supremo potesse venire a conoscenza dei dati inerenti alle forze, alla velocità e ai veicoli che muovono tutte le cose del Mondo. Se esso ne viene a conoscenza mediante un'intuizione non si capisce perché avrebbe bisogno di leggi matematiche di supporto alla fisica, potendo abbracciare con uno sguardo tutto il creato. Ove invece questo Spirito ne avesse una conoscenza sperimentale, legata ai calcoli matematici, allora sarebbe soggetto alle approssimazioni ed inesattezze proprie delle scienze sperimentali. In ambedue i casi ne esce svuotata di significato l'immagine di un Dio come Persona.
I promotori di queste idee insomma affermano che bisogna superare l'epoca nella quale l'uomo spiega il mondo, e l'esistenza stessa, nei termini di divinità misteriose e astratte. Al massimo si può ammettere,
secondo loro, l'esistenza di un Dio inteso come presenza non personificata nella realtà dei fatti scientifici, non facendo così mai riferimento ad un Dio come persona o come intelligenza Ordinatrice.
Spesso in questi ambienti culturali si dice che è sbagliato chiamare Dio a sostegno dell'interpretazione delle cause che determinano i fenomeni sociali e scientifici. Semmai questi fenomeni devono essere inquadrati in un insieme di leggi che evolvono con lo svilupparsi della società e della scienza. Il filosofo e scienziato Auguste Comte, fondatore della filosofia positivista, si spinse fino al punto di porre il problema della creazione di una nuova religione basata sulla sociologia e la fisica. Il tentativo fallì anche perché era in se contraddittorio in quanto ad una religione considerata "vecchia" ne sostituiva
una "nuova". Oggi invece si tende a credere che le parole sono solo segnali linguistici che si riferiscono ad entità puramente astratte, ma che soddisfano i teoremi geometrici.
Tanto è vero che sono state inventate nuove geometrie le quali addirittura contraddicono il 'buon senso' basato sull'esperienza quotidiana, ma soddisfano la fisica moderna relativistica, quantistica e ondulatoria.
La stragrande maggioranza degli scienziati, filosofi e pensatori però non è atea. Essi possono avere ampie varietà di credi religiosi, di usi, costumi e di pratiche, ma in loro la fiducia in un Dio Supremo, artefice dell'universo, è incrollabile. Certo che vi sono delle differenze o anche delle contraddizioni tra le varie Scritture Rivelate, e anche all'interno di Esse si intravedono a volte contrasti con le teorie scientifiche in vigore o con i principi meccanici di sicuro valore. Tuttavia questi conflitti possono essere mediati o sciolti quando ci si rivolge ad un Maestro Spirituale Autentico.
Per esempio possiamo sentir dire da persone sante che i piccioni sono vegetariani, sebbene mi risulta che i piccioni mangiano anche carni insaccate e carni marine lavorate, tuttavia non è che per questa piccola inesattezza le parole dei santi vengono sminuite.
Le teorie scientifiche, essendo appunto 'teorie', sono soggette a cambiamenti e ad aggiornamenti o addirittura ad essere totalmente abbandonate in favore di nuove teorie magari più alla moda, mentre le Scritture hanno un valore eterno ed universale.
A questo proposito valgono per tutti le parole dell'eminente scienziato Galileo Calilei; "E' assurdo pensare che nelle Sacre Scritture siano contenuti come materia di fede quelle verità scientifiche alle quali l'uomo può pervenire mediante la sperimentazione.
Nell'ispirare le Scritture lo Spirito Supremo ha inteso insegnare come 'si va in cielo' e non 'come va il cielo'."
Isacco Newton, il maggiore scienziato prima di Alfred Einstein, affermava: "Il Dio vero è vivo, intelligente e potente, Egli è il tempo e lo spazio... è eterno e infinito, onnipotente e onnisciente, dura dall'eternità e in eterno, proviene dall'infinito, è presente nell'infinità."
Nella negazione dei fenomeni filosofici dello spazio e del tempo, attribuiti da Newton a Dio soltanto, anche il filosofo Leibniz riteneva che questi attributi fossero privi di fondamento, fossero norme astratte, insomma solo parole vuote.
Un secolo più tardi anche il filosofo E. Kant, nell'esporre la sua teoria filosofica, riteneva che i concetti di spazio e tempo sono intimamente legati all'attività speculativa della mente umana. "Le conoscenze umane sono collegate ai fenomeni osservati", egli diceva.
La conoscenza non distingue gli effetti così come sono, ma come li giudica essere l'uomo grazie alle sue capacità conoscitive, limitate però dall'imperfezione dei sensi.
E ancora tutta la costruzione filosofica del grande pensatore Cartesio, che ha posto le basi del razionalismo moderno, è basata sul presupposto che il pensiero umano sia contrapposto alla materia esterna e che la sintesi si trovi solo in Dio, che per lui rappresentava l'unica Sostanza e Fondamento.
Il filosofo Giordano Bruno si spinse sino al punto di affermare che secondo i suoi studi i mondi sono infiniti e che essi sono collocati in un unico spazio celeste di cui ogni punto è un centro. Egli diceva che
l'uomo non è collocato al centro dell'universo, non è pensabile una scala di valori che attribuisca all'uomo una posizione preminente.
Il concetto della "Causa Prima" che muove tutte le cose è stato distinto da Leonardo da Vinci dai fenomeni fisici, che consistono in un complesso di mutamenti della materia e per i quali vi sono leggi matematiche che li regolano. Questi mutamenti, che sono oggetto di studio degli scienziati, devono ritenersi distinti da elementi soprannaturali, fantastici o magici, e perciò del tutto separati dalla realtà spirituale.
In mezzo a tutte queste varianti interpretative colgo come una nostra grande fortuna il fatto che sia arrivato in Occidente un Maestro Spirituale come A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, a rivelarci la vera identità di Dio, che agisce come Persona Suprema, il cui nome è Krsna. Questo Maestro, con le sue spiegazioni dei libri classici della spiritualità indiana eseguite in accordo alla prospettiva data dall'antica scuola Monoteista chiamata Vaisnavismo, ha portato 'la luce dove c'era l'oscurità'.
Con una brillante sintesi tra erudizione e purezza Srila Prabhupada è stato capace di offrire una spiegazione chiara alla realtà del mondo manifesto e al fine dell'esistenza, e oltre a questo ha offerto il metodo della meditazione sui Santi Nomi di Dio, Krishna, come possibilità per ogni individuo di capire in chiave pratica lo scopo della vita e il fine del creato!

La rubrica 'Scienza e Scienza' è curata dal Dottor Giuseppe Scala
Chimico al Centro Nazionale di Ricerche di Napoli, specializzato in applicazioni chimiche nella ricerca archeologica e ai beni culturali.
Collabora alle pagine scientifiche di vari periodici.















MAHA BHARATA

Il più grande trattato epico della Storia
compilato in lingua sanscrita

Tradotto dal sanscrito da Hrdayananda Gosvami, e reso in lingua italiana da Matsya Avatara Dasa



Cap. Secondo

I saggi dissero:

"All'inizio del tuo discorso hai menzionato un posto sacro conosciuto come Samantapancaka. A noi piacerebbe ascoltare una dettagliata descrizione di quel posto. Qual è la sua vera storia?"

Suta Goswami rispose:

"Cari e sapienti brahmana, se desiderate sentirmi narrare vicende concretamente ben auguranti allora, persone sante, ascoltate la storia di Samantapancaka.
Nel periodo di congiunzione fra la seconda e la terza grande Era, cioè fra il Treta e il Dvapara yuga (1), quando re malvagi governavano la Terra, il Signore Parasurama, splendente come il fuoco, apparve in questo mondo e, furente di collera, uccise in diverse occasioni gran parte di quei monarchi malvagi, finché con il Suo potere non ebbe sterminato tutti i re della Terra. Rama uccise a Samantapancaka tanti di quei re che il loro sangue, da solo, formò cinque grandi laghi.
Ancora scosso dalla collera per i peccati commessi dai re malvagi che avevano crudelmente assassinato Suo padre, il Signore Rama adorò il genitore scomparso e i Suoi antenati con offerte devozionali in cui mostrò loro il sangue dei tiranni massacrati. Questo è quanto abbiamo e consiste di: un carro, un elefante, cinque fanti, tre cavalieri e si chiama "patti".
Tre "patti" formano un "senamukha",
Tre "senamukha" formano un "gulma",
Tre "gulma" costituiscono un "gana",
Tre "gana" formano un "vahini",
Tre "vahini" fanno un "pritana",
Tre "pritana" sono un "camu",
Tre "camu" formano un "anikini",
E dieci "anikini" costituiscono un "aksauhini",
O migliore dei brahmana, le autorità in materia dunque dicono che in un aksauhini ci sono un totale di 21.870 carri da combattimento, che il totale degli elefanti è di 21.870. O voi senza peccato, si sa che un'aksauhini comprende 109.350 fanti e che il conto dei cavalieri arriva a 65.610.
Persone autorevoli, esperte in questi computi, hanno determinato che questo è in totale un'aksauhini ed io vi ho descritto come ci si giunge, o nobili nati due volte. Secondo tale conteggio, santi uomini, c'erano un po' più di diciotto di tali divisioni aksauhini fra le armate dei Kuru e quelle dei Pandava. Scontrandosi a Samantapancaka si annientarono perdendo le loro vite e le loro fortune. I re Kaurava diventarono in tal modo uno strumento del tempo, che agisce sempre in maniera straordinaria.
L'esercito dei Kuru fu guidato per dieci giorni da Bhishma, il massimo esperto di armi. Poi per cinque giorni Drona protesse le schiere Kuru. Karna, castigo dei nemici, li guidò per due giorni. Salya ne divenne il capo per mezza giornata mentre Bhima e Duryodhana ingaggiarono con la mazza un duello mortale durante l'altra mezza giornata, alla fine della quale, Hardikya, Asvatthama e Gautama assassinarono gli ignari soldati di Yudhishthira mentre dormivano nel cuore della notte.
Qui, all'offerta sacrificale fatta da Saunaka, reciterò tutto il Maha Bharata proprio dal suo inizio, così come il sapiente discepolo di Vyasa lo recitò all'offerta sacrificale del re Janamejaya.
Proprio come coloro che, cercando di ottenere la liberazione, coltivano seriamente il distacco, così i sapienti si dedicano allo studio di questa storia.
Come fra tutte le cose da conoscere il sé è la più importante, o come fra tutte le cose care la vita è la più cara, allo stesso modo questa storia, nella sua profondità, è di gran lunga la più affascinante fra tutte le scritture sacre.
Come tutti i discorsi, sia vedici che mondani, sono composti di vocali e consonanti, così questo libro è interamente pervaso da una trama magistrale per la sua logica e per le sue motivazioni, poiché è stato composto per totale ispirazione da un saggio illuminato. Adesso ascoltate, vi prego, la descrizione dei suoi capitoli:

1. Descrizione dei contenuti delle cento parti

2. Ulteriore elenco delle diciotto sezioni principali

3. Pausya

4. Pauloma

5. La storia del brahmana Astika

6. La discesa dei primi esseri creati

7. Le origini: un meraviglioso racconto preparato dai deva

8. L'incendio della casa di lacca

9. L'uccisione del demone Hidimba

10. L'uccisione del demone Baka

11. Citraratha re dei Gandharva

12. La divina principessa Pancali sceglie il suo sposo

13. Dopo la sconfitta dei re rivali Pancali si sposa secondo il codice dei guerrieri.

14. L'arrivo di Vidura

15. La vincita di un regno

16. Arjuna vive nella foresta

17. Il rapimento della principessa Subhadra

18. Arriva la dote

19. L'incendio della foresta Khandava e l'incontro
con Maya dai poteri soprannaturali

20. La sala delle assemblee

21. Il consiglio è dato

22. L'uccisione di Jarasandha

23. La conquista del mondo

24. Il sacrificio Rajasuya

25. Le offerte per gli ospiti

26. L'uccisione di Sishupala

27. La partita truccata

28. Le varie fasi della partita truccata

29. La vita nella foresta

30. L'uccisione di Kirmira

31. Arjuna combatte con il signore Shiva che si manifesta travestito da cacciatore.

32. Viaggio sul pianeta di Indra

33. Il saggio re Kuru visita i luoghi santi

34. L'uccisione del demone Jatasura

35. La battaglia con gli Yaksha

36. La storia del pitone

37. L'incontro con il saggio Markandeya

38. Conversazione fra le due regine Draupadi e
Satyabhama

39. L'escursione per vedere le mandrie

40. Il sogno del cervo

41. La storia di Vrihidraunika

42. Saindhava rapisce Draupadi nella foresta

43. Il furto degli orecchini

44. Araneyan parva

45. Virata

46. L'uccisione dei Kicaka

47. I Kuru tentano di rubare le mucche di re Virata

48. Il matrimonio di Abhimanyu con Vairati

49. Il grande tentativo trapunto di prodigi

50. L'arrivo di Sanjaya

51. L insonnia di Dhritarastra a causa dell'ansietà

52. Sanatsujata spiega la verità intima dell'anima

53. Tentativi di pace

54. Il viaggio del Signore Supremo

55. La disputa dell'ardimentoso Karna

56. Gli eserciti dei Kuru e dei Pandava pronti alla
battaglia

57. Guerrieri e guerrieri più grandi (gli AtiRatha)

58. Arriva il messaggero Uluka e rende furiosi i
Pandava

59. La storia della principessa Amba

60. La magnifica nomina di Bhishma a comandante
in capo

61. La creazione della regione di Jambu

62. La terra e le sue grandi isole

63. Il Signore Shri Krishna espone la Bhagavad-gita

64. L'uccisione di Bhishma

65. Drona viene insediato comandante supremo dei
Kuru

66. L'uccisione dei guerrieri Samsaptaka

67. L'uccisione di Abhimanyu

68. Arjuna fa volo di uccidere Jayadratha

69. L'uccisione di Jayadratha

70. L'uccisione di Ghatotkaca

71. La raccapricciante storia dell'assassinio di
Dronacarya

72. Il lancio della micidiale arma Narayana

73. Gli ultimi giorni di Karna

74. Gli ultimi giorni di Salya

75. L'immersione nel lago

76. Il duello mortale con le mazze

77. Il fiume sacro Sarasvati e le speciali proprietà dei
luoghi sacri

78. L'orrendo assassinio dei guerrieri addormentati

79. La straziante storia dell'arma Aisikam

80. L'offerta dell'acqua ai parenti scomparsi

81. Il dolore delle donne

82. Le cerimonie funebri per i parenti e la vita futura
dei Kuru uccisi

83. Il saggio Yudhisthira, re buono, consacrato supremo monarca del mondo

84. Il rakshasa Carvaka, travestito da brahmana, viene ucciso.

85. Assegnazione di case

86. Pace, doveri e codice di comportamento dei re

87. Doveri e codice di comportamento in tempi difficili

88. Doveri e regole per la salvezza dell'anima.

89. Insegnamenti

90. Il saggio Bhishma ascende al cielo

91. Il sacrificio Asvamedha, una storia che annulla
tutte le conseguenze dei peccati commessi

92. L'Anugita, spiegazione della filosofia spirituale

93. La vita nell'ashram (2)

94. Incontro con i figli

95. L'apparizione dell'illustre saggio Narada

96. La descrizione completa del raccapricciante episodio della mazza di ferro

97. La grande dipartita

98. L'ascesa ai pianeti spirituali

99. Il supplemento conosciuto come Hari Vamsa, che
descrive le attività dell'infanzia del Signore Krishna

100. Grandi e meravigliose descrizioni di eventi futuri

Il magnanimo Vyasadeva narrò questi cento capitoli al completo, e il figlio di Romaharshana, Suta Goswami, espose di nuovo ai saggi di Naimisharanya questi stessi argomenti, dividendoli in diciotto sezioni, come segue.



Note

1) L'universo passa per cicli (kalpa) di quattro Ere, o
Yuga: Satya, Treta, Dvapara e Kali. In ciascuna Era i principi della religione: veridicità, austerità, pulizia e misericordia declinano gradualmente. In Satya yuga, nella prima
era, le persone sono completamente libere dai vizi.
Nell'ultima era: il Kali yuga, la gente è invece molto degradata. Poi il ciclo ricomincia di nuovo. Il periodo che stiamo
vivendo è l'inizio dell'era di Kali

2) Ashram: Luogo dove uno o più devoti vivono e praticano vita spirituale.















LA FESTA DELLA DOMENICA

Venite a trovarci

Tutte le domeniche, dalle ore 16, siete invitati a una splendida festa completamente gratuita con conferenze, danze estatiche, canti trascendentali, cultura vedica, yoga e banchetti vegetariani in compagnia dei devoti di Krishna

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BERGAMO, Vilaggio Hare Krsna, Via Galileo Galilei 39, Chignolo d'Isola Tel. (035)4940706 BOLOGNA, Bentivoglio, Via Roma Barchetta 2, Castagnolo Minore Tel. (051)8639424
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MILANO, Centro culturale Govinda, Via Valpetrosa 3/5, Tel. (02)862417
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Gli Insegnamenti Di Kunti Devi
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Gli Insegnamenti di Sri Caitanya Mahaprabhu
La grande personalità spirituale dell'India del XVI secolo.



Prabhupada
Un Santo Del XX Secolo
La biografia del maestro spirituale del Movimento Hare Krsna.



La Cucina degli Hare Krsna
Gustosissime ricette della più antica cucina vegetariana del mondo.



Bhaktivedanta Book Trust Italia

Per informazioni scrivere a: Bhaktivedanta Book Trust Italia, via Comunale degli Scopeti 108, 50026 San Casciano Val Di Pesa, FI, oppure presso il centro Hare Krsna più vicino.













Fine del numero di marzo-aprile 1995.